giovedì 13 novembre 2008

Sergio Romano e la non-nazione sarda

L'editorialista Sergio Romano risponde oggi sul Corriere della Seraa una breve lettera che qualche giorno fa gli avevo mandato. Questa la mia domanda:
"Caro Romano,
c'è una ragione per cui lei cita [in un articolo del 28 Ottobre, NdR] le nazioni degli altri Stati, Regno Unito e Spagna per esempio, e non quelle interne alla Repubblica italiana?
Quella sarda ebbe uno Stato (anzi quattro) fra il X e il XV secolo e anche dopo la conquista catalano-aragonese continuò ad essere la nació sardesca.
Vedo in giro, non so se anche in lei, una sorta di imbarazzo nel riconoscere l'esistenza della Nazione sarda, quasi che tale riconoscimento apra scenari kosovari e abkazi."
E questa la sua risposta:
"Nel caso di «nazione sarda» la parola risale a un periodo storico in cui le nazioni erano comunità etniche e linguistiche, ma parti integranti di Stati più grandi. Le ricordo che Parigi esiste dalla seconda metà del Seicento, il «Collège des Quatre Nations». Fu voluto dal cardinale Mazzarino per gli studenti delle quattro nazioni (Artois, Alsazia, Pignerol e catalani del Rousillon e della Cerdagne) che erano state annesse alla Francia dopo la Guerra dei Trent’anni.
La parola nazione ha cambiato significato nel corso dell’Ottocento ed è diventata, in molti Paesi, sinonimo di Stato.
Parlare di «nazione sarda» in questo senso sarebbe oggi sbagliato."

Persino un raffinato e molto colto politogo come Romano, non resiste alla tentazione di eludere il problema, quando si trova di fronte alla contraddizione palese fra il riconoscimento di nazioni in stati europei come l'Inghilterra o come la Spagna e la negazione delle nazioni interne allo stato italiano. Nel suo articolo che ho ricordato egli ha scritto che "la Gran Bretagna è Stato o Regno Unito, mentre le nazioni sono l’Inghilterra, la Scozia, il Galles e l’Irlanda del Nord" e che "nella penisola iberica esistono le Spagne, vale a dire la Castiglia, la Catalogna, l’Aragona, la Galizia, l’Andalusia".
Anche la Repubblica italiana è formata da alcune nazioni, fra cui Sud Tirolo, Friuli, Val d'Aosta, Sardegna, mentre è dubbio - sostiene Sergio Salvi nel suo molto scomodo "L'Italia non esiste" - che ci sia una nazione Italia. Esiste sì lo Stato Italia, dal 17 marzo 1861 visto che fino ad allora esisteva lo Stato Sardegna, ma questo è un altro paio di maniche. Alla stessa maniera, esistevano fino alla ribellione franchista le nazioni catalana, basca, etc; poi non ci furono più per tutto il tempo della dittatura di Francisco Franco e riemersero alla sua morte.
Voglio dire che una nazione esiste di per sé, può essere riconosciuta o non riconosciuta dallo stato nel quale è compresa, ma non smette di esistere. In una cosa, Romano ha ragione: se si accetta l'inaccettabile coincidenza di stato e nazione "parlare di «nazione sarda» in questo senso sarebbe oggi sbagliato". Il fatto è che ad essere sbagliato, nel Regno unito, in Spagna come in Italia, è il sinonimo di stato e di nazione.
Detto questo, mi pare importante che nel maggiore quotidiano italiano, sia pure di straforo si comincino ad ospitare dubbi sulle certezze granitiche granditaliane.

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