giovedì 5 febbraio 2009

Caro Sollai, è sicuro che i 4 mori sian solo suoi?

Caro avvocato Sollai,
visto che si è assunto il gravoso compito di rappresentare e tutelare la bandiera dei Quattro mori (tanto più gravoso in quanto nessuno glielo ha affidato) vorrei pregarla di fare ai sardi e a me un grosso piacere. Dato che è (o vi è diretto) ad Arcore per farsi restituire la bandiera dei Quattro mori consegnata al [metta lei qui l'aggettivo che ritiene appropriato] Berlusconi dal segretario nazionale del Psd'az, vorrei darle un po' di indirizzi presso cui ritirare bandiere sarde consegnate senza chiedere la sua preventiva autorizzazione.
Scendendo da Arcore, si fermi a Bologna dal professor Romano Prodi al quale, al solito senza il suo permesso, fu consegnata la bandiera dei Quattro mori quando a Cagliari rappresentò la Commissione europea di cui era presidente. E se la faccia restituire.
Ancora un po' più giù, deviando verso la Maremma, si fermi all'indirizzo che le invierò per sms: in una locanda gestita da continentali, troverà una bandiera dei Quattro mori che, con leggerezza lo ammetto, ebbi l'ardire di regalare ai titolari, senza chiederle l'autorizzazione. E la riporti in patria. Da lì vada a Roma: dentro al Quirinale, dovrebbe esserci ancora una sua bandiera che fu regalata, al solito a sua insaputa, all'allora presidente della Repubblica, Cossiga. E se la riprenda.
Infine a Cagliari. Dovrebbe trovare, nella sede che fu dei Ds, il simbolo con cui questo partito si presentò alle elezioni del 2004. Vedrà che, senza suo permesso, i Ds misero i Quattro mori insieme alla Quercia. Se li faccia ridare. E invalidi le elezioni del 2004 per palese appropriazione indebita.
Sempre a Cagliari, faccia poi un salto alla Presidenza del Consiglio regionale, presso cui dovrebbero giacere cofanetti damascati contenenti la bandiera sarda. Non vorrei che il presidente ancora in carica e quello futuro continuassero a donare la bandiera di cui Ella è titolare a qualunque straniero di rango renda loro visita. Li ritiri tutti, per l'amor del cielo. Si eviti futuri e più lunghi giri di recupero.
So benissimo che per lei le istituzioni e i partiti italiani sono ugualmente avversari, ma, evidentemente, qualcuno è più uguale degli altri, soprattutto se il suo cuore batte a sinistra. Questi, insomma, sono dei nemici veniali. Altrimenti, il viaggio che la prego di allungare, l'avrebbe fatto da molto tempo.

PS - Non le pare che ridurre l'indipendentismo e il nazionalismo a folclore allo stato puro danneggi l'immagine di serietà che Sardigna natzione si è conquistata in tutti questi anni?

1 commento:

Unknown ha detto...

Non si può affermare che SNI negli anni sia sempre stata immune dal folclorismo e se questo termine esiste nel dibattito politico Sardo oggi, ciò non deriva certamente dai recenti fatti di "Malu Entu"...Basti guardare le maschere dei Mamuthones di fronte al Billionarie di qualche anno fa o i manichini di spazzatura con fallo di gomma esposti l'anno scorso sulla statale per Cagliari. C'è senza ombra di dubbio il rischio che questa unità possa vanificare il progetto riformista partito con SNI nei primi anni '90 azzerando nuovamente tutto verso un Partidu Sotzialista Sardu di cui certamente i Sardi del 2009 non saprebbero che farsene. Lo stesso progetto riformista che IRS ha ripreso di sana pianta rimodernandolo ed abbandonando SNI alla deriva massimalista. Questo ha inevitabilmente rispolverato i vari personalismi che da sempre giacevano latenti. Speriamo che Cumpostu (nel tentativo di salvare SNI ad ogni costo) non finisca per annacquarne i fondamenti per cui è nata. Bomboi Adriano