domenica 28 marzo 2010

L'inutile 35% dei nazionalisti corsi

Le vittoria della sinistra domenica scorsa in Francia (“anche in Corsica” si è stupita essa stessa) ha naturalmente entusiasmato la sinitra e depresso la destra. La contentezza dell'una parte e lo sconcerto dell'altra hanno fatto passare in secondo piano l'avanzata (senza conseguenze data la loro divisione interna) dei nazionalisti corsi nelle elezioni regionali. “Femu a Corsica”, il cui leader è Gilles Simeoni, figlio del rappresentante storico del nazionalismo, Edmond Simeoni, ha ottenuto il 25,9 per cento e 11 seggi; “Corsica Libera”, guidata da Jean-Guy Talamoni, ha ottenuto il 9,8 per cento e 4 seggi.
Complessivamente, i nazionalisti sono arrivati al 35,7 per cento, lo 0,9 per cento in meno della lista della sinistra “L'alternance” (36,6 per cento) e il 7,9% in più della destra del “Rensamblement pour la Corse (27,6%). Già nel corso della campagna elettorale, la sinistra aveva rifiutato un accordo con i nazionalisti di Simeoni che glielo aveva offerto, e da sola ha eletto, giovedì scorso, un presidente di minoranza (24 voti su 51), alla terza votazione. Si tratta del comunista Dominique Bucchini. I due gruppi nazionalisti hanno dato i loro 15 voti a Edmond Simeoni e la destra, pur di non far prevalere un autonomista, ha dato i suoi 12 voti al proprio candidato, Camille de Rocca Serra. Capo dell'esecutivo è stato eletto il socialista Paul Giacobbi.
“Bene, riassumiano contando sulle dita, Cuba, Corea del nord, Corsica” ha commentato un tal Roderic nel sito del settimanale Le Point.

Nella foto: una tee-shirt nazionalista

5 commenti:

Elio Doniselli ha detto...

Anche in Corsica nessuno in realtà vorrebbe l'indipendenza o una maggiore autonomia, i corsi sono ben felici di essere francesi e di parlare francese, trascurando l'inutile dialetto corso.

igna ha detto...

infatti uno su tre non e' nessuno. hai una logica degna dei tuoi padroni italiani.vai ad arcore che la ciotola e' pronta...

Mauro Peppino Zedda ha detto...

Signor Elio Doniselli, ma almeno lo sa che nella Corsica settentrionale il corso � simile al toscano e dunque all'italiano!

Anonimo ha detto...

questo accade quando si cerca l'indipendenza giocando al gioco dello stato occupante, con regole che non prevedono l'autodeterminazione, ma solo la sottomissione.
ADG

alberto areddu ha detto...

Per Zedda:
ma che fine stanno facendo le tue vocali "è" ed "à" accentate ? Mi esce un rombo col punto interrogativo al loro posto