giovedì 13 maggio 2010

Idea: e se fossero i magistrati a togliere il tappo?

Un anonimo avverte gli “epigrafisti sardi e d'oltremare” (su questo blog):
Art. 421-bis. - (Abuso della credulità popolare). – Chiunque, con qualsiasi impostura, cerca di abusare della credulità popolare è punito, se dal fatto può derivare un turbamento dell’ordine pubblico, con la reclusione da sei mesi a due anni.
La pena non può essere inferiore ad un anno se il fatto è commesso con l’utilizzazione del mezzo televisivo.
La pena è della reclusione da due a quattro anni se l’abuso della credulità attiene al sentimento religioso del popolo ed è commesso con fine di lucro
”. E aggiunge: “Nel caso delle presunte scritte di Aiga e dei calchi su calchi di tzircottu, ci sono tutti gli estremi per procedere d'ufficio. Occhio "scienziati", basta una denuncia anonima!
Non riesco a trovare parole adeguate a ringraziarlo sia per l'avvertimento sia per l'idea che ha dato a me e credo a molti altri di fare ricorso alla magistratura perché aiuti tutti noi, venditori di illusioni, Illuminati, fantarcheologi di stampo sardista con pulsioni indipendentiste, archeologi con i piedi sulla terra, a venire a capo di alcune cosette riguardanti l'amministrazione dei beni culturali nella nostra Isola. E se vorrà essere l'anonimo, che si firma nientepopodimeno “La Legge”, a iniziare questo nuovo corso, credo che tutti gliene dovremo essere grati, anche se dovesse farlo anonimamente, con lo stesso temerario coraggio usato per scrivere su questo blog.
Così, ad occhio, credo che possa essere utile l'articolo 328 del Codice penale a farci capire se è normale che pubblici ufficiali o incaricati di pubblico servizio, pur informati dei fatti, omettano di comunicare a chi ha interesse a studiarli che fine abbiano fatto documenti archeologici rilevanti. Penso, ad esempio, al nuraghetto di Uras, al coccio iscritto in ugaritico, alla barchetta di Teti, al “brassard” di Locci Santu al coccio di Pozzomaggiore, etc. “Il pubblico ufficiale o l'incaricato di un pubblico servizio, che entro trenta giorni dalla richiesta di chi vi abbia interesse non compie l'atto del suo ufficio e non risponde per esporre le ragioni del ritardo, è punito con la reclusione fino ad un anno o con la multa fino a euro 1.032”. Vero è che, probabilmente, nessuno degli aventi interesse ha mai redatto la richiesta “in forma scritta”. Una buona occasione per farlo: “Il termine di trenta giorni decorre dalla ricezione della richiesta stessa”.
E dato che ci siamo, si potrebbe chiedere alla magistratura se il comportamento della Soprintendenza e degli altri enti tenuti al rispetto del “Codice dei beni culturali e del paesaggio” abbiano ottemperato a quanto dice il primo articolo della legge: “Lo Stato, le regioni, le città metropolitane, le province e i comuni assicurano e sostengono la conservazione del patrimonio culturale e ne favoriscono la pubblica fruizione e la valorizzazione”. Non tutto il patrimonio culturale è conservato (e immagino che si potrebbe fornire alla magistratura un elenco niente male), ma in gran parte lo è. Ma quel comma dell'articolo prescrive anche altro: “la pubblica fruizione e la valorizzazione”. E qui non ci siamo affatto: come si può pubblicamente fruire di quei reperti che ho elencato in minima parte, se sono spariti chissà dove? E come li si può valorizzare se se ne ignora preconcettualmente esistenza e valore?
Caro o cara “La Legge”, grazie, grazie di cuore per l'idea. Gli avvocati in ascolto potrebbero darci una mano a preparare come Legge comanda qualche esposto?

6 commenti:

elio ha detto...

Gianfra',
l'idea di ricorrere alla magistratura per ottenere giustizia, sta mostrando la corda in tutto il campo del diritto. Quando per vedere se hai torto o ragione passano 20 o 30 anni, il torto o la ragione sono svaporati.
E poi,'crobu cun crobu non si 'ndi bogats'ogu', come dicono dalle mie parti. Alla faccia dell'obbligatorietà dell'azione penale. Visto che siamo in tema di corvidi, lasciala gracchiare a suo piacimento quella cornacchia di un azzeccagarbugli. Non merita il piombo 'delle rotative' ne quello di una schioppettata.

zuannefrantziscu ha detto...

@ Aba ed Elio

Neppure io credo che la magistratura sia lo strumento adatto per derimere questioni del genere, ma visto che "La Legge" minaccia esposti e visto che già è sotto processo come falsario una persona dabbene, col solo torto di essere curiosa, non sarebbe male che qualche avvocato ci fornisse i suoi strumenti di conoscenza per segnalare "a chi di competenza" che ci sono, qua e là, serie violazioni di legge (con la minuscola).
Così, tanto per dire che la cispe dagli occhi ce la siamo levata da tempo.
Quanto a te, "epigrafista d'oltre mare", quando la smetti di flirtare con nuragici, ugariti, ebrei, paleo e neo sinaitici e torni alla tua fisica? Sai che stai sfiorando l'eversione dell'ordine costituito il quale, com'è noto, consiste nel fatto che i fisici si occupano di fisica, i giornalisti del colore delle mutande di una o più escort, gli archeologi di... già di che cosa?

francu ha detto...

In tutto questo dire e non dire, fare o non fare l'esposto, io cerco testimoni per quante volte ho detto, scritto, confermato che credo a Gigi, a Aba e a qualcun altro (farò opportune ricerche) e dunque, chiaramente, inconfutabilmente, si è abusato della mia credulità.
Quanto all'ordine pubblico, chi mi conosce sa che sono cuccuru cottu come i migliori stampacini e ora, scoprendomi scoperto, non tarderò a rimestare il secchio.
Dico qui che non m'interessa il carcere per coloro che mi hanno impappinato (avrebbero più tempo per elucubrare e porre in atto altri reati similari!), ma il risarcimento in vil moneta del mio turbamento, della mia immagine, del lavoro per ristrutturare il mio incorretto modo di pensare agli avi.
So del patrimonio di Gigi, delle tanche, delle valli, del contenuto dei suoi numerosi freezer; ho incaricato qualcuno per saperne di più sul conto di Aba.
Non posso dire qui e ora che sarei disposto a una transazione extragiudiziale, perché al momento non lo sono, e specialmente perché configurerebbe il reato di estorsione impropria.
Credulone lo sono di sicuro, ma mica scemo!
Montalbano, sei avvertito: o ritiri quel po' po' di cosa che hai scritto, oppure credo anche a te. E poi vedi come finisce fra noi!
Se La Legge è un avvocato, bene...
vada pure a studio.
Caro GFP, tienimi informato degli sviluppi, che poi facciamo a metà.
Be', diciamo 60 e 40. Mi pare equino.

Tanit ha detto...

...dite alla "Legge" che il citato art 421-bis cp è rimasto nelle intenzioni di chi lo aveva proposto...pertanto non è diritto vivente...non fa parte del nostro sistema penale...

Gigi Sanna ha detto...

Il tappo? E'stato tolto da un pezzo, caro Zua', e la partita è stata vinta. Non ha fatto il botto? Sembra, sembra così! Ma in realtà l'ha fatto.E come! E' tutto un chiacchiera chiacchiera. Il pacco natalizio di Teti e quello pasquale di Pozzomaggiore hanno sortito l'effetto. E certi archeologi ora 'aprono' alla scrittura. Guarda un po'! Aprono mentre noi abbiamo... chiuso. Ma hanno accumulato 15 anni di ritardo. E studiare la scrittura nuragica viene in salita. Ci vogliono anni e anni di studi epigrafici 'matti' e anche 'disperatissimi', con l'esame approfondito di centinaia e centinaia di documenti siriani, palestinesi, egiziani, etruschi, greci. E bisogna conoscere bene anche la documentazione di Glozel.
La legge? Servirebbe per il completamento del successo. Non possiamo nasconderlo. L'archeologo (di cui ormai si sa con certezza il nome)che ha trovato il coccio nuragico con il cuneiforme non parla, nonostante decennali sollecitazioni. Gli archeologi (e non solo) ormai non fanno più quadrato e lo hanno 'scaricato',come si dice. Dopo un silenzio di trent'anni!
L'azione giudiziaria ora sarebbe d'obbligo. Mica si tratta di bruscolini! La conferma che i nostri antenati scrivevano anche con il codice di Ugarit!
Mi chiedo però:possibile che non si capisca che il silenzio prolungato mio e di altri (ormai di molti altri) era ( ed è ancora) mirato a far uscire 'con le buone' il documento? Possibile che non si capisca cosa vuol dire un ricorso alla magistratura?

Grazia Pintore ha detto...

siccome sono un'inguaribile ottimista,anche se ricorrere alla magistratura mi sarebbe piaciuto,penso che è meglio non curarsi degli anonomi vigliacchi, che non hanno il coraggio di firmarsi,ed andare avanti perchè la storia,pur facendo piccolissimiiii passi,va avanti ed i diffidenti,un giorno,saranno sbugiardati,non vi pare?