sabato 22 maggio 2010

Io, portatore di messaggi razzisti

“Penso che lei sia latore di un messaggio razzista, e sono in buona compagnia. Che lei ne sia cosciente o meno non è affar mio” mi accusa una persona. Lo fa in una lettera privata di cui non rivelo, ovviamente, l'autore. La tentazione di prenderlo a sberleffi cede alla considerazione che non si tratta dei soliti insulti caprini e vale la pena, quindi, di prenderlo sul serio e di inquadrare questa accusa in un brutto clima che si è andato instaurando intorno alle questioni sollevate da questo blog e qui discusse.
Un clima fatto prima di tutto di silenzi, spero imbarazzati, non in questo spazio – ognuno è libero, ci mancherebbe altro, di prenderlo in considerazione o di ignorarlo – ma in tutti gli spazi pubblici o di libero accesso. Ma fatto anche di intimidazioni, di delazioni, di istigazioni, di finte goliardate di vecchi biliosi guardiani dell'ortodossia. Nel suo piccolo, questo blog è stato ed è testimone di come le discussioni culturali abbiano copiato dalla politica e dai mass media uno schema bipolare.
Razzista è termine usato in politica per individuare un avversario particolarmente ripugnante per atti compiuti, atteggiamenti assunti, provvedimenti adottati. La politica, però, con la sua vischiosità non è un modello adottabile in altri campi. In quello culturale è comunque specchio di una temperie politica. Ma razzista in ambito archeologico moderno, in società che hanno bandito il razzismo e dove questo sopravvive in comportamenti “sportivi” e in sacche di esasperazione politica e sociale, che cosa significa?
Il concetto è stato introdotto qualche tempo fa dall'archeologo Alfonso Stiglitz in un articolo su il manifesto sardo, immagino non prevedendo che avrebbe fatto scuola. Ridotto all'osso, il suo ragionamento era questo: il mito dei shardana provenenti dalla Sardegna fu cavalcato dal fascismo e dal nazismo e chiunque parli di shardana in termini di loro sardità si rifà al razzismo fascista e nazista. E, come me, diventa “latore di un messaggio razzista”: è una conseguenza logica. Come dire? È inevitabile che ciò sia e poco importa sapere se il “latore del messaggio” sia o non sia razzista nelle manifestazioni della sua vita. Poco importa che uno “ne sia cosciente o meno”. Il suo razzismo è oggettivo, insito nell'ospitare tesi come quelle di Ugas, di Zedda, di Zoroddu, di Zertal, di Melis e di altri, tutti portatori consapevoli o inconsci di razzismo, indipendentemente dal fatto che non vadano d'accordo fra loro. La salvezza della nostra anima sta nel ripudio di qualsiasi pensiero leghi in qualche modo quest'isola agli shardana.
Perché, comunque la si voglia girare, dicono cose – più o meno problematicamente – dette dai fascisti e dai nazisti. Gli stalinisti, troppo occupati a superare i nazisti nella corsa allo sterminio di massa, non si occuparono dei shardana. Altrimenti, forse, ci si saremmo risparmiati queste accuse. Stalin, a differenza dei suoi colleghi Hitler e Mussolini, non parlò di superiorità della razza e sarebbe quindi, agli occhi di chi gli è amorevolmente legato, un buon viatico per poter mettere insieme shardana e Sardegna, senza incorrere negli strali dei distributori automatici di patenti di razzismo.
Si scherza, ma ci sarebbe da tremare, pensando che un giorno certa gente possa conquistare il potere.

11 commenti:

Grazia Pintore ha detto...

Ma davvero esiste, al mondo, gente così meschina e limitata mentalmente?Sono esterrefatta,però il fatto che questo blog susciti certe reazioni mi vien da pensare che qui si affermano grandi verità,forse un pò scomode per certe persone,Che ne pensate?

DedaloNur ha detto...

in realtà credo che l'equazione sostenitori shardana nuragici sostenitori del nazismo e del razzismo in Sardegna esista da molto tempo. E' infatti la tesi che più scalda gli animi.

In altra sede ho registrato che persino parlare dei pirati di Diodoro Siculo arroventa il clima per via dell'inevitabile accostamento tra i pirati shardanici e quelli delle tribù sarde.

Stiglitz ha soltanto disotterrato l'argomento che in realtà si agita da sempre nel sottosuolo isolano.

Chiunque parli di questi argomenti è bene che si metta animo in pace: verrà considerato un istigatore a delinquere, un razzista xenofobo, guerrafondaio che nell'archeologia tenta i giustificare i più biechi istinti, un provocatore di disordini sociali, uno stupido idiota per il male che non s'accorge di fare o un puro e semplice delinquente se se ne rende conto.

Tutto questo perchè nella mente di alcuni esiste ancora la distinzionzione tra teorie buone e cattive e che tale distinzione segni a sua volta il confine tra i buoni e i puri da un lato e i criminali gli abietti cioè i non uomini dall'altro.

alberto areddu ha detto...

Condivido perfettamente il Suo atteggiamento: ci sono molti stalinisti in giro che rischiano di riportarci agli anni di piombo. Per fortuna che la gente d'Italia si è oggi smaliziata e sa accorgersi subito di quanti la vogliano buggerare.

Mauro Peppino Zedda ha detto...

Caro ZuanneFranciscu chi ti critica non riesce a guardarsi allo specchio. é cieco muto e sordo! Chi ti critica è assai più italianista di quanto tu sia sardista!
Cosa sono i vari Fini, Napolitano, e compagnia Bella non sono forse italianisti sfegattati!

Non credo che in Sardegna vi sia nessun sardista (nel senso alto non nel senso di aderente al PSdAZ) che abbia connottati
razzisti, il sardismo sardo in tutte le sue espressioni è democratico, includente e rispettoso di tutte le culture umane del mondo!
Certo sei un sardista sfegatato, ma solo un idiota impaurito rispetto a un modello culturale che sente scricchiolore, può osservare delle venatore sardiste nel tuo essere sardista.
tu declami la cultura sarda assai meno di quanto gli italianisti declamano la cultura italiana.
Datti una mossa!
Certo a qualcuno dispiace sentirsi espropriato della sua italianità, a costoro direi di non preoccuparsi la cultura italiana nelle sue eccellenze è patrimonio di tutta l'umanità dunque anche dei sardi.
Dirigersi con forza verso uno stato sardo, non significa che dovremo riabitare nelle pinnettas, ma che i sardi devono essere padroni a casa loro, dentro la confederazione degli stati dell'Unione Europea.

Gianni Pittau ha detto...

Illiricheddu hai un modo molto particolare per prendere per il sedere.Complimenti

francu ha detto...

Caro GFP,
do atto all'amico (sarà certamente un amico, sennò cosa?) che ti ha avvertito in privato della seppure inconsapevole ma effettiva deriva razzista delle tue posizioni ideologiche, di avere le idee molto chiare in proposito.
Sono convinto, anche se non ne hai accennato, che ti ha avvertito anche di come puoi misurare gli effetti delle tue prese di posizione sulle deboli menti di chi segue il tuo blog.
E che io sia in prima fila fra queste deboli menti, mi pare chiaro e incontrovertibile, visto che esplicitamente ti guardo come ad un maestro, rispetto alle analisi e posizioni politiche attuali o pregresse che di quando in quando il tuo incomprimibile istinto razzista ti porta ad esplicitare.
Di conseguenza ti chiedo di assumerti la responsabilità morale di quanto io stesso ho scritto sino ad ora, compreso quello su Maluentu in cui mi sono permesso (sbagliando) di dissociarmi dalle valutazioni "atletiche" del presidente Napolitano, esplicitazioni che ho considerato (me insolente!) né più, né meno che l'omelia domenicale di un vecchio parroco di campagna sul Purgatorio.
Caricati, dunque, di quest'onere, ché già hai le spalle larghe.

alberto areddu ha detto...

@Pittau

sa, mi è congeniale. Poi discendendo da quei lombi per famiglia (tutti stalinisti, tranne una che era suora, conosco il mondo di cui si è accennato.

P,S. Parentela col mio competitor di Nuoro?

DedaloNur ha detto...

Illiricheddu, guardi che il Pittau in questione a cui si rivolge è un falso, si tratta del solito trol proveniente dal solito blog.

zuannefrantziscu ha detto...

@ Illiricheddu
Sarà che non ho il senso dell'umorismo del troll della domenica, ma non ho capito dove sta la presa per il sedere nei miei confronti. Me lo spiega? Così riderò un po' anche io

zuannefrantziscu ha detto...

@ Atropa belladonna
Ecco, appunto. Trasferisci questo commento nella stanza giusta. Chi sa che non dia ad altri lo spunto per considerazioni di questo rilievo? Questa faccenda della storia utile è assai più pericolosa di quanto Sabattini immagini e, conoscendo, abbia voluto dire.

PS - Non avevo dubbi sul fatto che avresti preso quella accusa di razzismo per quel che è

Anonimo ha detto...

La storia dovrebbe essere sempre semplicemente vera,
in realtà è sempre semplicemente funzionale al potente di turno.
Il tempo che stiamo vivendo non sfugge a questa cinica regola.
Gli occupanti saranno i salvatori e i partigiani diverranno terroristi, o viceversa.
E' sin troppo facile distorcere la realtà.
Allo stesso modo un gruppo di miti appassionati di storia della Sardegna antica diventa la nuova Hitler jugend e uno romanziere in accappatoio il nuovo Guido von List.
Forse in un futuro non lontano giovani sardi dalla testa rasata, camballisi e cosingiusu lucicanti ai piedi, sfileranno marcianti davanti il Bastione di Saint Remy,
“Mein Kampf “ sottobraccio e “La Stele di Osana” stretto in pugno.
ADG