martedì 24 agosto 2010

Senzazionale: i Fenici impararono a scrivere dai Sardi


di Stella del mattino e della sera

Qualcosa non va, c’è del marcio nella terra di Dan. Il frammento di Nora rivela che i Fenici scrivevano prima in Sardegna che nella loro terra natia: ma non ha senso! Scusate l’enfasi, ma in vacanza mi leggevo un lavoretto di Frank Moore Cross, il famoso paleografo di Harvard, e ... Va bene, andiamo con calma e molto gesso. Il pezzo di Cross si intitola “The oldest Phoenician Inscription from Sardinia: the fragmentary stele from Nora”. Per chi non la conosce, costei è esposta al Museo di Cagliari e si può ammirare anche in figura nel disegno di Cross, assieme al più antico reperto scritto in fenicio, la spatola bronzea cosiddetta di ºAzarbaºl, di poco precedente al famoso sarcofago di Ahiram e datata al tardo XI secolo a.C.
Cross ci spiega che ci fu un periodo di transizione, nel vicino Oriente, in cui si passò gradualmente dall’antico alfabeto cananeo a quello fenicio: 19 punte di freccia iscritte (El-Khadr), alcune iscrizioni di Lachish scritte in stile bustrofedico (a serpente) ed altre epigrafi lo testimoniano ampiamente. Il periodo di transizione durò dal XIII al X secolo a.C. La lamed della seconda riga del frammento di Nora (I segno a sinistra) appartiene sicuramente al periodo di transizione.
Secondo la sua accurata analisi paleografica il frammento di Nora è stato scritto in pieno XI secolo, la spatola di Byblos alla fine (si prende di solito il 1050 per l’ inizio del fenicio). Se poi il puntino dentro il cerchietto ‘ayin (IV segno da destra della prima riga) è vero, come lui crede che sia, dobbiamo spostarci addirittura al XII secolo. L’andamento bustrofedico della lettura conferma l’arcaicità dell’iscrizione. Ora una domanda spontanea sorge: perché Cross dopo avere attribuito il frammento di Nora al periodo di transizione cananeo-fenicio lo chiama ancora “iscrizione Fenicia” nel titolo?
La spiegazione si può ricercare nella sua nota 1: forse non voleva dare un dispiacere ai fenicisti che lo accompagnavano nel suo viaggio in Sardegna. Ma noi che i dispiaceri possiamo darli (siamo giornalisti, siam fatti apposta!), ci chiediamo: come va questa cosa che i Fenici scrivevano prima in Sardegna che nella loro terra d’origine? Forse che sono andati a scuola a Nora e hanno imparato lì? e ancora: c’erano i Fenici in Sardegna nel XII-XI secolo a.C.?

14 commenti:

zuannefrantziscu ha detto...

@ Stella
Segnalo a lei e a tutti gli altri quel che scrive il sito spagnolo “Proel - Promotora española de linguistica” a proposito del coccio di Nora (http://www.proel.org/index.php?pagina=alfabetos/protocan): “En la isla de Cerdeña se ha encontrado material epigráfico en fenicio arcaico, pero también en escritura que habría que catalogar como protocananea. En este sentido el fragmento de Nora es un testimonio de la misma; su escritura es en bustrófedon y todavía conserva su forma pictográfica; por ejemplo nótese el ayin con el punto central indicando la pupila del ojo.
Se trata de la inscripción semítica occidental más antigua encontrada en el Mediterráneo occidental y se puede datar hacia el siglo XI a. C”.
Forse, nel suo articolo c'è un pizzico di malignità nella insinuazione che il dr Cross abbia avuto un moto di captatio benevolentiae nei confronti dei suoi colleghi sardo-fenici, ma certo diventa sempre più incomprensibile il loro Fenicia über alles. Il sito spagnolo parla di scrittura protocananea in Sardegna, l'archeologia sarda la ignora e tutto riduce alla Fenicia, quel luogo dello spirito che ha la singolare capacità di produrre in Sardegna manufatti ancor prima della sua comparsa.
Mi ricorda tanto uno scritto sulla Fonte di Su Tempiesu, XIII secolo, che sarebbe stata fatta su modelli protovillanoviani di due secoli dopo.

shardanaleo ha detto...

Cosa scriveva Leonardo Melis in "Shardana i Popoli del Mare" a pag. 45 nel 2002 a proposito dei fenici e della scrittura?

"l'espansione marinara dei fenici cominciò nello stesso periodo in cui i Popoli del Mare ne AVEVANO OCCUPATO I PORTI." e ancora: "I POPOLI DEL MARE regalarono ai loro compagni Kananei il segreto della NAVIGAZIONE, DELLA PORPORA e... DELLA SCRITTURA!" è l'arheogrande SIR LEONARD WOOLEY che scrive.
... Ma già... se lo scrive uno studioso sardo, per di più fuori dalla sala comandi... non conta! ... come per... SISARA!
Kum Salude
leonardo

DedaloNur ha detto...

io in questo stesso blog avevao citato dottrina propensa a collocare il frammento di nora tra il XIII e il XII sec.a.C. proprio a causa dello ayin arcaico. Per questo motivo non ho mai considerato il discorso di Sanna fantascienza in sè, anche se molti reperti non mi convincono tuttora.

credo che se Sanna congelasse i reperti più osteggiati (tavole in primis) facendo un lavoro di ripulitura sarebbe nelle condizioni per dimostrare la presenza della scrittura in Sardegna forse dal XIII sec a.C.

questo sarebbe un ottimo risultato visto che il documento pi antico d'occidente è ritenuto a torto alla stele di nora, mentre spetterebe al frammento di nora. Se poi saltasse fuori questo benedetto coccio esaminato dal Pettinato...

certo che poi questi reperti non sposterebbero le questioni cruciali, che continueranno ad essere spiegate esclusivamente sotto la ex oriente lux, di momenti precoloniali vari e shardano levantini,

Archeologia Nuragica ha detto...

una domanda da ignorantone in paleoscritture.
di quante lettere dovrebbe essere composto l'eventuale alfabeto presente in sardegna del XIII-XII secolo?



saluti
mauro peppino

zuannefrantziscu ha detto...

C'è poco da fare: l'ipertrofia fenicista è malattia contagiosa. Si diffonde a macchia d'olio e colpisce chi meno ti aspetteresti. Parlando di Mal di Ventre, la Nuova Sardegna scrive oggi: "Tracce di epoca fenicia e romana. Ma anche i resti di un nuraghe che testimoniano la presenza di antica civiltà e presenza dell’uomo".
Sapete quale titolo hanno dato all'articoletto? "LA MEMORIA / Storia iniziata con i Fenici"

Pierluigi Montalbano ha detto...

Ieri ho trascorso una giornata a Li Punti...e dei fenici neanche l'ombra. Nulla di fenicio c'è in quelle statue, nemmeno il più piccolo frammento.

DedaloNur ha detto...

L'archeologia utilizza concetti propri dell'antropologia: ma purtroppo è priva degli strumenti che le consentano un uso appropriato dei medesimi.

Precolonizzazione e colonizzazione sono concetti elaborati dall'antropologia la quale indagò l'impatto negativo dei contatti e del dominio degli stati europei su alcune società indigene extraeuropee. a conti fatti, per molto tempo il concetto "colonizzazione" risentì di ciò che gli europei fecero in asia e africa nel XIX secolo.

Approfondendo le sue indagini, l'antropologia elaborò quindi il concetto di acculturazione, che ben presto fu prestato e adottato dall'archeologia.

Ma l'antropologia, quando indaga società vive, intervistandone gli esponenti e mimetizzandosi, calandosi nella "società" ha forti problemi a distinguere se in una società prevalga un processo di acculturazione (cioè uno spontaneo apprendimento da parte di società, individui, alloctone) e colonizzazione vera e propria (conosco una polemica tra antropologi dalla quale emerge che la scelta tra colonizzazione e acculturazione dipenda solo dal "gusto" dello studioso)

l'archeologia è in totale ambasce perchè si ritrova a dover dedurre da oggetti muti la presenza di un processo di colonizzazine o acculturazione dipendente dalle scelte di individui e società estinti da millenni. non si era là per vedere se il tripode cipriota fu importato per gusto esotico (acculturazione) o perchè qualcuno di alloctono impose il suo utilizzo (pre/colonizzazione).

naturalmente ancor più sfuggente è la precolonizzazione soprattutto in contesti culturali come quello nuragico, all'insegna della continuità culturale come segnalano tra gli altri Palottino (oltre che l'autore da te citato).
nonostante tale continuità culturale (che dovrebbe prevalere nei giudizi) si parla ancora di fase precoloniale shardana (bernardini), fenicia (tutti gli altri)...con gravi fraintendimenti.

hai ragione Aba...il termine dottrina è più appropriato con riferimento all'uso dei concetti di colonia, precolonianesimo, acculturazione che non alla questione della scrittura arcaico cananea che sottoponi. la trasmissione di quella scrittura in sardegna è oggettivo. tutte le salse a base di pre/colonialesimo acculturazione che le fan da contorno, no: è opinione dottrinale.

però sappi che quando postai su questi argomenti (Cross, lipinski), mi sentii rispondere (non ricordo da chi) che anche le parole degli esperti non sono il Verbo e vanno prese con cautela. Cioè sono anche loro doxa..opinione.

In più, io, per deformazione giuridica ho l'abitudine a definire dottrina tutto il gia detto intorno ad un problema. tu da scienziata sei più propensa a individuare fatti oggettivi esperibili.

anche se questo potrebbe essere il caso in cui la tua prospettiva sia più appropriata della mia...per il resto cntinuerò ad aprofittare della mia deformazione giuridica e a parlare dottrina: è meglio, come insegna l'utilizzo o l'abuso dei concetti antropologici predetti... ;)
ciao.

Giuseppe ha detto...

@ DadaloNur
Concordo sulla stringente analisi che collega la colonizzazione alla precolonizzazione e all'antropologia. Per quanto riguarda questi fenomeni applicati all'antica Sardegna, aggiungerei che la precolonizzazione dell'Isola è attribuita anche al periodo miceneo, basata semplicenmente sul ritrovamento di alcune ceramiche di quella cultura del tutto insufficienti per dimostrare qualsiasi forma di insediamento stabile.
Insomma, nessuna precolonizzazione fenicia in Sardegna ma, ancora prima e nell'EdB, inesistente anche la presenza fissa nell'Isola di genti straniere provenienti dall'Oriente.

Giuseppe Mura

Mauro Peppino Zedda ha detto...

Cara Aba,

Arnold Lebeuf antropologo, archeoastronomo, storico delle religioni francese, profesosre a Cracovia(trovi un suo articolo su santa cristina nel web , università di Cracovia) ha detto in diverse pubbliche conferenze che la cupola di Santa Cristina (il più sosfistica osservatorio astronomico dell'antichità) con i suoi 22 filari pietra è stato costruito da un popolo (o con la collaborazione di un popolo) che aveva un alfabeto di 22 lettere!
La sua cupola oltre che fungere da specola rapresenta simbolicamente l'universo dall'Alfa all'Omega!!

Mauro Peppino Zedda ha detto...

caro Giuseppe,
ma fai ... tu mi pare che ascolti solo le sirene di ciò che ti piace sentire dei classici!
Antigori ti sembra niente? il lingotti ox side ti sembrano niente?m al ceramica micenea ti sembra niente? le fiasche del pellegrino ti sembrano niente?

Che dall'Oriente, sotto l'impulso dei grandi imperi, mossero delle genti è un dato di fatto, che i nuragici fossero ad EL Ahwuat è un sogno solo un sogno!

la stessa scrittura non arrivò forse da Oriente verso Occidente?

I nurgahi sono un prodotto culturale dell'Occidente, ma in sardegna nel XIII secolo arrivò qualcuno dall'Oriente , questo mi pare innegabile!!

se poi avessero ragione Sardella e Sanna e losi nel dire che l'influsso sia arrivato prima,devono dimostrarlo, ma che qualcuno sia arrivato è fuor di dubbio.

Tu mi pare che ti sei avvitato su te stesso, credendo alle favole degli antichi (usandole come piace a te) piuttosto che ai riscontri dell'archeologia!

Giuseppe ha detto...

@ Mauro Peppino Zedda

Non ci posso fare niente se consideri inutili le fonti più antiche (non solo classici!), peraltro formate anche da precise documentazioni archeologiche che ti rifiuti di considerare. E' una tua scelta e la rispetto.
Certo non mi permetto di rispondere alle questioni proposte nel blog con frasi tipo: "ascolti solo le sirene di ciò che ti piace sentire", oppure: "Tu mi pare che ti sei avvitato su te stesso, credendo alle favole degli antichi (usandole come piace a te) piuttosto che ai riscontri dell'archeologia!".
Le ceramiche "Micenee" di Antigori? La sai l'ultima? Le ultime analisi mostrano l'utilizzo di impasti tratti dalle terre locali.
Gli OX-HIDE sono costruiti con rame cipriota, ma nessuno è ancora riuscito a dimostrare la presenza di Ciprioti in Sardegma nell'EdB; questo significa semplicemente che i lingotti rappresentavano una sorta di moneta di scambio e che furono i Nuragici a portarli in Sardegna.
Guarda che le "fiasche" rinvenute in Spagna, a Cartagine, in Etruria, a Cannatello, a Kommos ecc. sono formate da ceramiche nuragiche.
Quello che definisci "sogno di El Ahwat" è una magnifica realtà e prova la presenza degli SRDN-Nuragici nel Vicino Oriente sin dal XIV secolo a.C.
Sulla scrittura non ho conoscenze per intervenire in modo appropriato. quindi preferisco tacere.
Abarra sanu

Giuseppe Mura

Archeologia Nuragica ha detto...

caro Giuseppe,
mai detto che sono inutili, ma ho la convinzione che chi scriveva a quel tempo in Grecia ne sapeva assai meno di noi di ciò che successe in Sardegna 1000 anni prima del tempo in cui vivevano!

Beh se pemsi che EL Ahawt sia una magnifica realtà che abbia a che fare con i nuragici, è una posizione che parla da sola...

abbarra sanu

mauro peppino

Archeologia Nuragica ha detto...

dara Aba,

Che la stele di Nora mostrasse una scrittura più arcaica del momento in cui gli archeologi pensano siano arrivati i fenici è cosa nota.
A Nora sono state riscontate ceramiche micenee, per me vi arrivano i sardi nel XIII secolo e vi fondarono un insediamento, che nella sua lunga vita subì tante modifiche.
Quando Tiro con la fondazione di Cartagine divenne la dominatrice del mediterraneo occidentale, gli insediamenti sardi (ripeto sardi non nuragci), entrarono nella sua sfera d'infuenza fenicizzandosi.
Pestarono comunque indipendenti (anche se penso che pagassero tributo a Tiro) sino a che cartagine non li assoggettò nel 500 a.C.

Ritengo dunque che la stele di Nora l'abbiano incisa i sardi (non i nuragici), in data che spetta ai paleo epigrafisti (come te )appurare


mauro peppino

shardanaleo ha detto...

ATROPA scrive:
" Di questo sparuto gruppo fa parte anche una iscrizione cananea o proto-fenicia chiamatela come volete, sempre dell´ XI secolo, trovata nel cimitero di Khaniale Tekke a Creta, dove si nomina una tale Shema."

- Quando leggerai il libro che ti ho già mandato, troverai un altro importante personaggio che risponde al nome di SHEMA, del quale abbiamo addirittura il siggillo. Questi, oltre a essere l'uomo più importante di quel grande e potente regno composto da ellementi dei Popoli del Mare arrivati in palestina come sappiamo, era omonimo di quel generale della GUARDIA del corpo reale di SARGON II e di sennacherib. Ma sopratutto egli porveniva dalla Tribu di DAN... la MIA Tribu di Dan usata dai dettratori per screditarmi e affibiarmi il titolo di "FANTARCHEOLOGO DI STAMPO SARDISTA CON PULSIONI INDIPENDENTISTE".
Ora la mia FANTARCHEOLOGIA coimincia ad avere testimoni importanti fra gli ARCHEOLOGI Israeliani e oltre...