venerdì 3 dicembre 2010

ESCLUSIVO: il Regno di Sardegna vuole invadere l'Austria

Torino, giugno 1859

Le cancellerie europee sono in allarme, dopo che un sito prussiano ha minacciato di mettere nella Rete documenti riservati o solo parzialmente conosciuti in ristretti circoli. Sono dispacci diplomatici che, pur non cambiando il corso di una storia già decisa, gettano ombre pesanti su protagonisti di avvenimenti straordinari. Questo blog è entrato in possesso di due dispacci del primo ministro sardo, Camillo Benso di Cavour. Riguardano i pretesti addotti dal Cavour e dall'imperatore francese, Napoleone III, per poter scatenare la guerra contro l'Austria, senza correre il rischio di sollevare la comunità internazionale.
Ecco che cosa scrive, secondo i documenti in possesso del sito, il primo ministro sardo al suo re, di ritorno da un incontro segreto con Napoleone III.
L’Imperatore, appena fui introdotto nel suo gabinetto, entrò nell’argomento, che era stato cagione del mio viaggio. Incominciò col dire che era deciso di aiutare la Sardegna con tutte le sue forze in una guerra contro l’Austria, purché la guerra fosse intrapresa per una causa non rivoluzionaria, che potesse giustificarsi agli occhi della diplomazia, e più ancora dell’opinione pubblica in Francia e in Europa.


1 commento:

michele podda ha detto...

Effettivamente si potrebbe dire che, nei rapporti fra Stati, il termine "diplomazia" sia niente altro che "l'arte del tradimento", e non un modo per comporre situazioni difficili o precarie. E più grande e potente era lo Stato, più cinica e sfrontata era la "diplomazia". A questo proposito tuttavia credo che gli Usa rimarranno insuperati in tutti i tempi, per la "diplomazia" praticata nel corso del secolo passato in tutti gli angoli della terra, Sardegna compresa.
Per quanto riguarda i documenti in questione, è commovente l'uso dei termini "sardo" e "Sardegna" in questioni di così alto livello, a fronte di una realtà in cui la nostra isola aveva, da parte di Torino, la stessa considerazione riservata allo zerbino dell'ingresso secondario.
Il mandato di cattura è soltanto un paravento ufficiale di carattere "legale" che, benchè del tutto pretestuoso, copre ben altre mosse, "Mossad" compreso.