giovedì 16 dicembre 2010

Lettera aperta agli "scissionisti" di iRS

di Giovanni Masala

Sono estremamente sorpreso, deluso e triste nel vedere quello che sta succedendo in questi giorni!
Le descrizioni e le giustificazioni di Omar Onnis e di Pasquale Cadoni che ho letto 2-3 giorni fa nel sito di iRS le accetto soltanto parzialmente mentre vorrei che si rispondesse finalmente alle richieste di Claudia Satta e alle istanze di Roberto Deligios e di tante altre persone che sono interessate a sapere come mai questo odio verso Gavino Sale covato da anni. Lui è a mio parere un capro espiatorio per altri vostri problemi che non conosco.
Anche io sono un elettore e simpatizzante di iRS da tanti anni, mi sono avvicinato a questo movimento grazie alle capacità dialettiche e politiche di Gavino Sale. Un giorno, senza neanche conoscerlo personalmente, diversi anni fa, mentre andavo a Sassari sono entrato a Banari e ho chiesto dove abitasse, in quel momento era in casa e mi ha accolto con la tipica ospitalità sarda e con una gentilezza squisita, abbiamo parlato naturalmente molto anche di politica. Una cosa che non posso dimenticare: mentre andavo via mi regalò il primo libro di Franciscu Sedda, Tracce di memoria, parlando molto bene sia del libro che dell’autore.
Nel frattempo insieme al mio professore, ho fondato nell’università di Stoccarda una collana tutta dedicata alla Sardegna il cui logo è s’àrbore: www.sardinnia.it.
Pochi anni dopo conobbi anche Sedda, il padre e Giulio Cherchi, e ne ebbi un’ottima impressione; ho letto e apprezzato anche il libro sulla bandiera e l’ultimo. Ma in questi ultimissimi anni e mesi si respirava un’altra aria, soprattutto nel forum: per quanto riguarda ad esempio la lingua sarda mi dispiace enormemente che Sedda, Giovannino, Giulio e tanti altri, inizialmente contrari alla limba sarda comuna, si siano piegati in silenzio al volere di pochi consulenti verso questa soluzione antidemocratica e inaccettabile in un movimento che a parole vuole essere aperto e democratico.

28 commenti:

p.atzori ha detto...

Condivido lo spirito e anche la lettera di questo intervento, tranne che per la cattiva considerazione della LSC. Adesso, il pericolo da scongiurare il più possibile è l'accettazione dell'impotenza, a cui segue lo scoramento. IRS andrebbe rifondata e rilanciata su basi meno settarie e, dunque, più democratiche. Suona malissimo la parola democrazia associata a settarismo e fa bene Gavino Sale a non farsi imbrigliare nella rete che lui stesso ha contribuito a tessere. I tempi sono maturi per una brusca virata, nel senso della massima apertura, anche generazionale. L'entusiasmo giovanile deve farsi guidare dall'esperienza. Gli anziani dovrebbero dare il loro supporto, senza per questo cercare di ricoprire ruoli dirigenziali. Dei vari non che caratterizzano la linea di iRS, lascerei la non violenza, anche quella feroce che è corsa recentemente (senza scorrimento di sangue, ma pur sempre violenza), toglierei il non nazionalismo. Viceversa tra i si, darei sostanza alla sbandierata "inclusività" di IRS. Il momento impone un rapido superamento di queste crisi. Ho molto apprezzato la dichiarazione di Gavino Sale di essere disposto a fare un passo indietro. Sono gli altri che preoccupano per il loro trincerarsi dietro rigide regole "democratiche".

Massimeddu ha detto...

Salude Sig. Masala,

non intro in sa chistione de iRS, ca galu non tèngio totus is informatziones, e mi paret chi nimancu Vostè ddas tenet. Forsis est mègius isetare carchi die pro bìere chi tenet resone (o fintzas 4 annos, ca paret ca su democràticu Sale siat istadu numenadu presidende dae 6 amigos suos isceti pro àteros 4 annos tres chidas antis de is eletziones internas).

Ddi naro, però, chi cando ant a essire is libros de testu pro is iscolas in totus is 300 variedades locales de su sardu tando apo a nàrrere ca s'idea sua est bona!

Giuseppe Carta ha detto...

Come tutte le situazioni apparentemente negative, anche questa può essere trasformata in positiva. E' arrivata l'ora della "Lega Sarda", unione di tutti i partitini indipendentisti che con un obiettivo (l'indipendenza)dialogano e trovano il modo di realizzarlo. Questo naturalmente grazie alla spinta di una base popolare forte e a tutti gli effetti decisiva. Ognuno faccia il suo passo indietro e si metta subito al lavoro. Di scontri forti ne potranno accadere altri, ma se l'obiettivo sarà il fulcro del movimento, niente e nessuno riuscirà a togliere alla Sardegna e ad ogni sardo la soddisfazione di sentirsi finalmente padrone a casa sua.

zuannefrantziscu ha detto...

da Giovanni Masala

Salude Signor Massimeddu,

qui vorrei evitare di scannarci per la lsc ma visto che Lei insiste. Il sardo nelle sue varianti locali in decine di scuole elementari si insegna di decenni, si informi meglio; e questo non ha fatto male a nessuno, anzi. Maestri e maestre capaci e volenterosi si sono sempre preparati il materiale didattico a casa e hanno lavorato in silenzio. Anche io l'ho sempre preparato, settimana per settimana, da tanti anni, per insegnarlo ai miei studenti stranieri che non si sono mai lamentati perché non ho adottato la lsc. Libri nelle varianti locali ne sono già usciti a decine e li hanno scritti i bambini insieme ai loro insegnanti, quale cosa più bella di questa! Gli editori sardi aspettino quando i tempi saranno maturi, grazie a Dio da fare ne hanno abbastanza. E poi io non ho scritto che sono contrario a una lingua comune, ma non nelle scuole elementari e, soprattutto, non così sbilanciata verso il logudorese. Le ricordo che nei Grigioni (Svizzera) le varianti locali della loro lingua, il cosiddetto romancio si insegnano da 70, dico 70 ANNI, soltanto adesso si inizia a parlare e a dissertare di standard. Queste cose le so e conosco bene di prima mano dai miei studenti svizzeri e non per sentito dire. Ad ogni modo Le ricordo che anche io quando ero più giovane mi sono fatto incantare dai sacerdoti della limba e dai pifferai magici ma dopo ho imparato a pensare con la mia testa e ho capito che la verità sta nel mezzo e nelle soluzioni democratiche accettate da tutti.
Micheli Podda ha scritto con molta saggezza queste cose:
- abbiate coraggio nell'ostacolare progetti artificiosi ed insulsi che si ammantano di funzioni e valori che non hanno per la lingua sarda, perché non sarebbero soltanto inutili ma dannosi;
- accantonate, almeno per il momento, la LSC e proponete lo studio del sardo che c'è, quello ancora vivo, in tutte le sue varianti e dialetti esistenti, compresi sassarese e gallurese; e rinviate per qualche anno l'uso veicolare della lingua sarda;
- chiedete, pretendete SUBITO l'istituzione della cattedra di lingua sarda in tutte le scuole della Sardegna, con 2-3 ore settimanali per cominciare; proponetevi per predisporre testi adeguati;
- fate presente che non è questione di soldi, perché al limite l'intero ammontare delle somme previste per lingua e cultura sarda (addetti regionali, convegni e pubblicazioni, premi, cotillons e quant'altro) si potrebbe destinare a questo obiettivo;
- ricordate all'Assessore che SOLTANTO L'OBBLIGO SCOLASTICO potrà ridare quel prestigio che, unico e solo, riuscirà a interrompere il processo di estinzione della nostra lingua.

L'intero contributo (ma forse l'ha già letto), commenti compresi, lo legge qui: http://www.gianfrancopintore.net/index.php?option=com_content&view=article&id=330:conferenza-sulla-lingua-non-best-acontzu-chene-iscontzu&catid=31:generale&Itemid=46

Massimeddu ha detto...

Torro gràtzias pro sa risposta,

e asseguro chi nemmancu deo tèngio gana de chertare, prus che totu in custa dies...

Deo non apo mai traballadu in s'iscola, duncas chi vostè narat chi sa chistione de is libros de testu non est aici manna, a su mancu pro is primos annos de sa iscola elementare, non tèngio dudas chi siat aici.

Mi faghet fintzas pràghere chi siat a favore de unu istandard comunu, fintzas deo creo chi siat tempus de annoare e megiorare sa lsc, ma custu traballu non ddu potzo fàghere deo...

Torrende unu pagu prus in tema, forsis ischit giai ca is polìticas de iRS sunt in parte manna pensadas a intro de grupos de traballu chi si narant TzdE. Bi nd'est fintzas unu chi arresonat a pitzu de sa polìtica linguìstica, e, cosa istramba a beru pro una “seta”, est apertu fintzas a chi non est a intro de iRS.

Duncas, semper chi non siat tropu intelectualscik o "scissionista" (so brullende ;) ), creo chi vostè potzat in manera meda pràtica agiuare iRS a megiorare is ideas de didàtica de su sardu.

Cun amistade,
M.

Juliu ha detto...

Saludi Juanne, dobbimao dirti di si? dobbiamo darti il contentino? lo diamo a te, poi lo dobbiamo anche dare agli altri che la pensano diversamente da te. Dobbiamo dire di si anche a chi chiede sempre e solo soldi? dobbiamo dire si anche a chi continua a non voler capire che i propri figli stanno nascendo storpi perchè i loro genitori preferiscono morire a 50 anni di qualche male con lo stomaco pieno piuttosto che a 70 avendolo pieno? senza pensare che nel mentre hanno messo al mondo figli o che non sono riusciti a farlo perchè morti prima di nascere? Juanne, lo sai come la penso, ne abbiamo parlato tante volte e sai che io non ho mai appoggiato nessuno, ho sempre detto che dovete presentare una proposta seria, mi basta, e non mi interessa quale variante ne quale minestrone, basta che sia. Ma vedo latitanza, l'unica che c'è stata, intanto loro l'hanno fatta, è stata quella. Se gli altri tacciano non è colpa di chi invece lavora e propone. Quello che era il tzde lingua, era aperto a tutti, anche simpatizzanti o meno, ma non mi pare che tu abbia partecipato a questo lavoro, li avresti avuto modo di dire la tua tranquillamente, ma nulla. Cari tutti, l'indipendenza prima che politica è mentale, ma ci sono grossissime difficoltà.
Un abbraccio a tutti
Giulio

Juliu ha detto...

PS
sulla questione del movimento, inviterei chi non è a conoscenza dei fatti di astenersi dal commentare, ci sarà il tempo anche per chiarire questo. Tutto ha un tempo, non c'è fretta, la storia è fatta di capitoli molto lunghi, a noi ne basterà molto meno.

p.atzori ha detto...

chi guarda iRS dall'esterno e sospetta a ragione una chiusura settaria al suo interno, non può non trovare conferma da quest'ultimo invito di Juliu a non commentare. L'elettore invece per valutare chi merita e chi non merita il voto critica e commenta, non segue la logica del gregge. Tenere l'elettore all'oscuro delle diatribe interne non è servito a iRS a scongiurare quanto è emerso. Questo dovrebbe indicare la strada di una rifondazione del movimento.

Gigi Sanna ha detto...

O Juliu! Totu cussu chi cheres, chi pensas e chi iscries! Ma non m'as arrespostu.E non isco su proite! It'est sutzediu apustis chi apo faeddao in Aristanis nande chi Sedda pagas arresones teniat de cuare di 'osi s'istoria de de s'indipendentismu in su Partidu Sardu? Eppuru in Pabillonis unu cussizu meu fut craru: non fuint sos frades sos de attaccare (sos de su Partidu Sardu), ma sos ateros chi frades non sunt. Si dd'apo arrecumandau! E cantu!
Poite non amos chistionau prus in Pabillonis de s'arvure de Arbaree de sos nuragicos e de sa bandela de s'IRS? Tue ischis chi jeo dae bindighi annos seo liberu e iscurto, cando potzo, sas campanas sardistas -indipendentistas. Totus sas campanas: ca mi sunt caras!

Giuseppe Ruiu ha detto...

Ciao Giovà,
anche tu ti abbeveri di verità di fede? Mi spiace molto.
Da quando in qua il rapporto amichevole con una persona automaticamente ti pone nelle condizioni di comprendere i fenomeni interni di un movimento politico? Buon per te!
Gli “scissionisti” come li chiami tu sono la maggioranza degli attivisti del movimento, e ricoprono la maggiore parte dell’Esecutivo Nazionale eletto (questo sì) democraticamente senza cooptazione, nomina o auto-nomina, perché facile è parlare di circolarità ma più difficile è praticarla!
Non si è mai visto nella storia un “golpe” fatto da chi ha la maggioranza… citatemi un esempio!
Per quanto riguarda la lingua sarda, abbiamo un TzdE dove ognuno può dare il suo contributo e dire la sua, chi aveva qualcosa di costruttivo da proporre si è iscritto.

Saludos.
Giuseppe Ruiu

Juliu ha detto...

Tziù Gigi, cussa notti no mi d'apa a scaresci mai, bella fueddada cun fustei e sa pobidda. No seus nosu a attacai a su sardismu, a pati sa craresa de is inghitzus chi fiat naturali a fai po craresa, ma est su sardismu chi si tzerriat sempri a depi nai ca no est de aici cumenti narant issus e du bollint puru fai pèassai po cosa bona e giusta. Ligeus e intendeus totus, ma no est contras a su sardismu, ma cristioni politica de is sardistas. totus e bideus ita funti fadendi. Ge ada a torrai sa di chi, cun totu su prescei, seus a torrai a atobiai, e ndi eus a fueddai. po sa storia de sa matta, chi totu banda beni, da fadeus, ca Sedda ndi est presciau de custa cosa cun fustei, ndi eus giai fueddau, ma cumenti ligit ci funti medas cosas in custu tempus de fai.
A luegu a totus e cun saludi.
Giuliu

Shardaneddu ha detto...

Ciao Giua' ho letto ora il tuo post e devo dire che francamente ho smesso di intervenire nei dibattiti sul forum di iRS assolutamente per altri motivi, cosi' come ho praticamente smesso di intervenire in luoghi virtuali di dialogo in genere.
Il motivo non ha nulla a che fare con il discorso Lsc che ti diro' per me andrebbe pure bene ( sullo scritto), basta che si smuova qualcosa almeno.L'unico movimento o partito che sia, che ha avuto il coraggio di prendere una posizione netta e' stata appunto iRS questo bisogna riconoscerlo.
Poi e' vero, all'interno del movimento stesso ci sono visioni diametralmente opposte e questo potrebbe essere stato un'ulteriore motivo di divisione,e' probabile e normale che ognuno combatta per portare avanti la sua visione delle cose.Ad ogni modo non credo che da esterni si possa essere in grado di sentenziare alcunche', assolutamente.

Certo tra forzature per arrivare alla democratizzazione del movimento e portarlo ad essere un partito a tutti i costi, e dall'altra parte l'aver messo in atto un'azione di spionaggio della posta privata degno delle peggiori dittature con uno sputtanamento a mezzo stampa c'e' poco da scegliere ma in quel poco io scelgo la lotta interna di coalizioni e forzature piuttosto che quella piu' brutale di Sale, e su questo non ho alcun dubbio.

Ma di tutto questo a noi cosa importa ? A noi deve solo importare il discorso prettamente politico, e in questo io vedo due modi diametralmente opposti di fare politica che evidentemente non possono convivere all'interno della stessa "casa", sono due galli nello stesso pollaio dunque.

Come si potra' superare allora questa mancanza di unione tra le due "visioni" entrambe a mio avviso valide all'interno di determinati contesti sociali ?

Il punto che e' chiaro e' che esistono due mezzi che possono condurre allo stesso fine ma solo interagendo perche' esiste una Sardegna rurale e una Sardegna cittadina, una Sardegna che apprezza "su connottu" e una Sardegna immersa interamente nella modernita' "italiana", ed infine un mix di queste due realta' che e' la parte piu' numerosa da raggiungere e alla quale trasmettere un'idea di indipendentismo giovane,dinamico e al passo con i tempi.
Oltre al contesto prettamente sardo, nella fattispecie si vedono due modi di intendere la politica e l'approvazione degli elettori,che sono agli antipodi;
quello piu' plateale, alla Robin Hood, di Gavino Sale, e quello piu'meticoloso, piu' studiato e lungimirante della parte vicina alla segreteria del partito.
In un'ottica o di medio-lungo termine,la visione piu' matura a mio avviso e' quella dell'area Demuru.
Per ora non ci resta che aspettare e vedere chi riempira' un vuoto cosi' grande come quello che si sta' palesando con la mancanza di iRS nel panorama politico sardo.

Chi e come trovera' un punto di incontro tra visioni politiche e indipendentiste cosi' tanto diverse, ma ognuna con un suo proprio bacino elettorale?

Quello che ci resta in tutta questa vicenda politica e' la consapevolezza di doverci rimboccare le maniche tutti,perche'siamo nostro malgrado governati da una classe politica che risponde unicamente alle esigenze dei dictat di Roma, in un'Italia che sta affondando inesorabilmente, dobbiamo continuare a portare avanti il progetto de soberania de sa Sardigna avendo sempre presente che il cammino e' lungo e assai tortuoso.

A si biri !

Giuseppe Mulas

Shardaneddu ha detto...

Chiedo scusa sig Pintore mi sono incartato con i commenti, potrebbe lasciare solo il secondo e cancellare gli altri, grazie e scusi per il disturbo.

Giuseppe Mulas

zuannefrantziscu ha detto...

@ Giuseppe Mulas

Spero di aver capito bene. Si biri

zippiri ha detto...

Giuseppe, pensavo che anche tu come altre decine e decine di persone avessi abbandonato il forum pubblico di iRS per problemi diversi; scusami se ho interpretato male. Altre persone, il forum l'hanno abbandonato per i motivi più disparati, e non solo il forum ma anche il movimento; te ne potrei citare a centinaia; leggi questa: "Per un periodo, per fortuna breve, mi sono avvicinata a IRS, ho anche collaborato con loro per alcune cose, leggevo spesso il forum e partecipavo alle discussioni. Però più passava il tempo e più non mi piacevano nè le cose che venivano scritte nè gli atteggiamenti delle persone che vi scrivevano. Se non eri d'accordo con loro non eri indipendentista, non esisteva il dissenso ma una posizione unica nelle varie discussioni, nessuna apertura a posizioni differenti. Insomma più andavo avanti e più mi sembrava una oligarchia per pochi che un partito politico. Tutto ciò mi ha portato infatti a non votare irs alle scorse elezioni e quello che è successo con la questione di Gavino Sale non solo non mi ha stupito, ma ha confermato che tutte le sensazioni negative che avevo avuto erano assolutamente veritiere. Quindi sono assolutamente dalla parte di Gavino Sale, comunque anche quest'ennesimo movimento indipendentista finirà a schifo"

Per Zuseppe: la democrazia è bella perché ognuno la pensa come vuole. L'importante però è rimanere amici anche quando si hanno posizioni diverse in questioni di politica e di lingua. Quando iRS era un movimento tutti andavano d'amore e d'accordo. 10-20 persone, tutti erano leader e manovali allo stesso tempo; e 30000 consensi esistevano già. Il problema non sono le elezioni pilotate di cui non mi occupo ma piuttosto quello che è successo dopo. Il partito non ha funzionato: hai letto la lettera dell'anonimo attivista del medio campidano? Quella maggioranza votata a gennaio si è sfaldata ben prima del 12 novembre. E chissà quanti ce ne sono delusi come lui che vogliono che iRS torni ad essere movimento.
Perché non sono entrato nel TzdE? Per i motivi che ci spiega la signorina che ho appena citato sopra: "Se non eri d'accordo con loro non eri indipendentista, non esisteva il dissenso ma una posizione unica nelle varie discussioni, nessuna apertura a posizioni differenti".

È comunque sempre importante non perdere le amicizie o i contatti con persone che la pensano diversamente in questa storia. E tu e Giulio avete dimostrato di essere persone coerenti.

Per la parte politica credo che sia meglio che la scissione avvenga al più presto da chi la minaccia da anni.

Poi magari una volta che si sono calmate le acque si può provare un altro matrimonio.

Saludos, Giuanne Masala

Shardaneddu ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Shardaneddu ha detto...

Yes ! Perfetto sig.Pintore ! A si biri!

Per Giuanne :

figurati Giua', in una cosa hai ragione pero', in certi casi la rigidita' delle posizioni poteva essere anche fastidiosa ma alla fine dei conti non si puo' prendere una direzione per ogni testa pensante che interviene nel dibattito.Di una cosa sono sicuro: e' difficilissimo tenere in piedi un'organizzazione cosi' articolata.

Probabilmente tante persone che si sono allontanate avevano solo bisogno di essere ascoltate un po di piu' chissa',ad ogni modo prova di persona a partecipare alle discussioni sulla lingua e vedi se e' davvero cosi' blindata l'atmosfera.Ad esempio se nel Tze limba ci fossero 10 persone in tutto 5 a favore della Lsc e cinque contrarie chi la spunterebbe ?

Saludi e trigu Giua'!

Giuseppe Mulas

Juliu ha detto...

Giuanne, te lo dico con la serenità che mi conosci e con cui ci siamo confrontati in questi anni: non c'era scissione, ma solo ed esclusivamente una sana e CONsapevole voglia di una parte che voleva che iRS crescesse e divenisse partito, senza scissioni. Quelle parole le avete tirate fuori voi. Per noi era solo un processo di crescita che abbiamo affrontato con scioltezza. Se avessero mostrato tutte le mail avreste letto che ripetutamente si diceva che erano lette, ne eravamo coscienti, e ci fai cosi incoscienti e deficienti da scrivere cose serie su alcuni temi? Giuanne, se io estrapolo dalle tue mail alcune frasi o anche mostrandole integrali senza spiegare la genesi che ti ha portato ad esprimerti con certi termini e, sopratutto, mostrandole a persone che non conoscono te, ne la tua voce, quanto e come scherzi e cosa le ha generate, non credi che possa far passare anche uno come te come un sovversivo? smettiamola, l'età dei perchè l'abbiamo passata da un po tutti quanti qui dentro. Lasciamo che queste diatribe divertano quei ragazzini di ogni età, noi gratifichiamo e gratifichiamoci della nostra intelligenza.
Giuliu

Gigi Sanna ha detto...

Como emmo, Ju'. Cumprendo, cumprendo. Ma una...punta 'e billette! A ti n'ammentas ca in s'istadiale depiat calare po s'eventu Aba Losi puru? Po narrere certas cosas ddue cheret un'iscuta! Fuit 'sceti' unu nono o unu emmo!
Ma, siat comentesisiat! Andat bene su cussideru po su sardismu sardista, frade meu, ma abbaida chi tenes una bertula tue (isartos) puru: bies sa parte chi tenes in pettorras e s'atera nono. Po custu fattu bos si naro a coro in manu. Sas concas chentu ddue sunt puru po crupa de sas bertulas chentu. Jeo, liberu comente seo, potzo abbaidare sa bertula chi tenes in dienanti e sa de diesegus. Tue nono, mancari crachi suspettu potzas tenner po s'urtima. E calicuna 'orta depimos, mancari de mala gana, furriare sa bertula!
Sigomente mi ses frade e fizu su chi ti natzo est chi tue e sos de su movimentu su bintinoe de 'Ennarzu azis a 'iere, si calaes in Aristanis, pro ite sos sardos depent faere fortza paris. Ca s'indipendentia podet pigare a susu cun s'iscala puru de s'epigrafia nuragica. E tue ti nde ses acatau in Pabillonis! E comente!

Anonimo ha detto...

Avevo chiesto chiarimenti anche sul sito di iRS con un commento al comunicato dell’EN (commento che ora non è più presente, non so per quale motivo), in cui illustravo quelli che mi sembravano degli angoli bui nelle posizioni dell’EN. Nel commento dicevo quanto segue:
“Finora tutti i tentativi di giustificare quanto scritto nelle email si sono basati su tre tipi di considerazioni: la mancata contestualizzazione delle stesse; le velleità totalitarie di Gavino Sale, che avrebbero giustificato certe prese di posizione; la mancata conoscenza da parte degli “esterni” della complessità delle cose.
Tuttavia questo genere di giustificazioni si scontra con 3 constatazioni risultanti dai fatti e dal contenuto delle email:
1) Certe email contengono delle “ammissioni di colpevolezza”, che restano tali a prescindere dal contesto nel quale sono state espresse;
2) Le email non riguardano solo Gavino Sale, ma descrivono un’attività sovversiva nei confronti dell’intero partito;
3) Gli autori delle email si sottraggono al confronto con l’altra parte, ovvero a ciò che meglio di ogni altra cosa darebbe la possibilità di capire e formarsi un’opinione sulla vicenda.
Quest’ultimo punto mi dispiace particolarmente, in quanto io domenica sono andato ad Abbasanta. E non sarei voluto andare per sentire Gavino Sale, ma per sentire entrambe le campane e potermi fare un’idea di quello che stava accadendo.
Peccato!
Comunque siete sempre in tempo per rimediare.”
Credetemi, il commento non voleva essere un attacco verso qualcuno e l’ho scritto davvero a malincuore. Son sempre stato indipendentista e ho scelto iRS fin dalla sua nascita per la chiara impostazione indipendentista e la coerenza delle sue azioni, che ne facevano il miglior mezzo per lottare per i miei ideali (nonostante abbia rifiutato di aderirvi formalmente per alcune perplessità che non sto a dire adesso). Assieme agli altri del gruppo, mi sono sempre dato da fare con entusiasmo in paese e in altri contesti, investendo in quest’impresa energie fisiche e mentali, ottenendo risultati incoraggianti e nutrendo sempre grandi speranze per il futuro del nostro partito e della nostra nazione. Inoltre ho avuto modo di conoscere personalmente e di apprezzare alcune delle persone che oggi rivestono il ruolo di scissionisti.
Ora dunque assisto sconfortato a quello che sta succedendo e credo di avere il diritto di pretendere che si faccia chiarezza (come qualsiasi elettore).
Due sole strade sono possibili: o si forniscono degli elementi oggettivi a sostegno della propria tesi, o si accetta un confronto in cui siano presenti entrambe le parti. Non mi si dica “vieni che ti racconto” o “vieni che ti faccio parlare con chi ti racconta” perché ho già avuto modo di provare come in questo modo si ottengano solo delle mezze verità.
In caso di inerzia da parte dell’EN, naturalmente, valuterò con gli elementi che ho, che per ora sono tutti a favore di Gavino Sale, che almeno ha fornito elementi oggettivi (le email, la ricevuta dell’ufficio brevetti) e non ha mai rifiutato il confronto.
Dall’altra parte invece l’unico argomento che si sostiene, senza prove né contraddittorio, è che Gavino si opponeva al programma di democratizzazione.
Ma quale democratizzazione, mi chiedo io!
A dire il vero, il contenuto di alcune email è a dir poco inquietante per come ricorda un certo “PIANO DI RINASCITA DEMOCRATICA” .
Si intendeva questo per “democratizzazione”???

p.atzori ha detto...

Penso che la posizione di Frantziscu Ghiacciu sia saggia. Per un rilancio di IRS serve un confronto aperto, sia interno che esterno. L'aver covato per un anno intero il dissidio, così ho appreso ad Abbasanta, è stato un grave errore. Ad Abbasanta Sale e i suoi si sono detti disponibili per il dialogo, per l'altra parte finora ho invece solo letto di indisponibilità. E' vero anche che ad Abbasanta si è prlato in termini di tradimento, di perdono..., cioè non in termini politici. Tradimento della causa non mi pare ci sia, tutt'al più c'è tradimento della persona. Io credo che le anime presenti in IRS, riconoscendone i pregi, possano essere ricomposte nel superiore interesse dell'isola. Il voler vedere tutto bianco o tutto nero è un nostro difetto nazionale.
Forse è stato saggio evitare il confronto a caldo ad Abbasanta, ma adesso mi pare quanto mai opportuno organizzarlo per il rilancio di IRS su basi meno settarie. Rimanendo così IRS non va da nessuna parte. Piero Atzori

Giuseppe Ruiu ha detto...

fosse stato per me, caro ghiacciu, non avrei fornito giustificazione alcuna sul contenuto di quelle email poichè sarebbe disonorevole discutere su qualcosa che proviene da un atto illegale!
Le posizioni dentro iRS erano da tempo molto chiare e note a tutti gli attivisti.
Nel mio privato ho il diritto di esprimere tutte le considerazioni politiche che mi aggradano senza doverne rendere conto a nessuno se non alla mia coscienza di uomo libero!
devo riconoscere però che è stato un piano ben congegnato in perfetto stile da servizio segreto italico, che in fatto di depistaggi e polpette avvelenate se ne intendono.
Il prossimo eretico è avvisato: l'inquisizione ti controlla!

Anonimo ha detto...

Ithokor, le spiego perché non sono assolutamente d’accordo con lei e con quanti condividono la sua posizione, una posizione tutta incentrata sul privato, che non riesce a cogliere la rilevanza pubblica della questione.
Fermo restando che in caso di reato i responsabili possono essere chiamati a risponderne nelle sedi giurisdizionali, non possiamo fingere che la questione si esaurisca sul piano giuridico, senza fare i conti con un dato di fatto: LA GENTE ORMAI SA.
Quale che sia il modo mediante il quale sono state acquisite determinate informazioni, LA GENTE ORMAI SA, che vi piaccia o meno!
E a questo punto mi sembra grave che vi barrichiate dietro gli aspetti legali della vicenda, senza tener conto di quelli morali e senza sentire il dovere di dare spiegazioni.
Insomma…cosa pretendete, che la gente dimentichi tutto?
Mi spiace ma, anche volendo, questo non è possibile (per fortuna la mente umana è un po’ più complessa di un PC!).
A questo punto è vostro dovere rispondere, e se non lo fate significa che avete la coda di paglia o, peggio ancora, che concepite la politica come qualcosa di privato.
E dovete rispondere A TUTTI GLI ELETTORI, non solo agli attivisti. Chi se ne frega degli attivisti!! Sapete cos’è un partito politico? Volete essere un partito o un’associazione culturale qualsiasi? Mah!!!
Infine le dico che in mancanza di nuovi elementi per me la diatriba può finire qua. Io ho rispetto di lei come di chiunque altro, ma francamente mi sembra troppo di parte per poter esprimere un giudizio equilibrato. Mi chiedo - anzi, se lo chieda lei, che è meglio - cosa avrebbe fatto se le parti fossero state invertite e oggi Gavino Sale si trovasse nella posizione dell’EN. Sarebbe ancora qui a difenderlo e a invocare il silenzio, nascondendo i fatti dietro presunte violazioni della legge?

Anonimo ha detto...

Dimenticavo…
Nel suo precedente intervento ha scritto: “Non si è mai visto nella storia un “golpe” fatto da chi ha la maggioranza… citatemi un esempio!”. Veramente se ne possono citare una marea! Forse anziché di “golpe” in questi casi si parla di involuzione autoritaria o altro, comunque il risultato non cambia. La storia ne è piena, alcuni sono stati attuati in modo più palese e altri in modo più nascosto, alcuni hanno avuto successo e altri no.
Quanto al nostro caso, per chi sa leggere, ho già detto che cosa mi ricorda in un precedente commento (in lettere maiuscole).

Giuseppe Ruiu ha detto...

non mettiamo in mezzo questioni di coscienza però... ognuno badi alla propria che è già abbastanza.
le risposte sono arrivate numerose e circostanziate, chi aveva l'esigenza di conoscere due campane lo ha già fatto da un po'. dopodichè ogni elettore trarrà legittimamente le proprie considerazioni a riguardo, ci mancherebbe.
Guardi, glielo dico con assoluta serenità, credo proprio che non ci sarà nessun autodafè, mi spiace.
salute

Anonimo ha detto...

Nessun autodafé, però un confronto ALLA PARI sarebbe stato opportuno, magari con tanto di moderatore imparziale, scelto di comune accordo.
Ma vabbè... ormai la posizione è questa, ne prendo atto e non insisto.
Il fatto è che i membri dell'EN non solo rifiutano un confronto pubblico con l'altra parte, ma rifiutano qualsiasi confronto, ANCHE IN PRIVATO.
Pochi giorni fa è successo che un dirigente, membro dell'esecutivo nazionale, sia andato a casa di un mio amico (che è anche il responsabile del nostro TzdA), senza sapere che la sera stessa era stato invitato anche uno della parte di Sale. Niente pubblico. Niente telecamere. Solo 3 persone in una stanza.
Beh, non appena l'ha visto entrare, il dirigente si è messo il cappotto ed è uscito sbattendo la porta (ha anche accusato il mio amico di avergli teso un’imboscata!).
Forse non ha capito che gli si stava concedendo un ultima occasione (e in un ambiente protetto, dati i buoni rapporti tra lui e questo mio amico).
Pazienza!
Trarremo le nostre conclusioni.

Giuseppe Ruiu ha detto...

Lei dice: "Nessun autodafé, però un confronto ALLA PARI sarebbe stato opportuno, magari con tanto di moderatore imparziale, scelto di comune accordo".

Sabato c'era questo incontro preliminare, era stato organizzato organizzato da Bandinu (intellettuale di notissima fama) e Cubeddu della Fondazione Sardinia... Sale non si è presentato!

Intervista su radio press di franciscu sedda in replica alle 20 circa!
chiudo qui pure io, saludos Frantzì!

Anonimo ha detto...

Chiederò conto alla prima occasione.

Comunque sono d'accordo Ithokor, chiudiamola qua ché non mi interessa fare l'avvocato di nessuno.
Solo avrei voluto saperne di più.
Saludos!