martedì 27 dicembre 2011

La nascita del toro 'bambinello'. Nel Santa Barbara di Villanova Truschedu il culto cananaico della potenza della luce di 'El YHWH

Nuraghe di Santa Barbara

di Gigi Sanna


Il Nuraghe Santa Barbara di Villanova Truschedu Il fascio della luce che passa attraverso la finestrella. Penso che i giovani ricercatori del GRS (Gruppo Ricercatori Sardegna) resteranno famosi nella storia dell'archeologia e dell'archeoastronomia sarda e degno sempre di menzione sarà 'La Luce del Toro' (PTM editrice 2011), il libro da loro di recente pubblicato.
Opera acerba certamente, in non poche parti lacunosa ed approssimativa, ma nella quale si trova tra le altre quella che si può definire una rara e preziosa perla documentaria archeoastronomico - epigrafica: l'immagine del toro che, nei soli giorni (per una settimana all'incirca) del Solstizio d'inverno, si stampa sulla parete della stanza del nuraghe Santa Barbara in virtù della proiezione dei raggi del sole che passano attraverso la 'finestrella' posta al di sopra dell'architrave.Non volevamo mancare nel momento dell'evento astronomico, all'appuntamento previsto sin da quando, agli inizi di quest'anno, eravamo stati informati dagli amici Piero Zenoni e Tonino Mulas dello straordinario fenomeno che però, stando alle loro ricerche, non risultava del tutto singolare e circoscritto al solo nuraghe di Villanova Truschedu in quanto presente, in occasione dei Solstizi, in non pochi altri nuraghi di tutta la Sardegna.
Il filmato documentario, proiettato in anteprima, per gentile concessione degli scopritori del GRS, durante la presentazione del Secondo Corso di Epigrafia nuragica, aveva già dato agli spettatori l'idea della spettacolarità del fenomeno... [sighi a lèghere]

5 commenti:

francu ha detto...

Mi ha impressionato, come dice Aba, la tua descrizione dell'evento di "luce".
Ma aggrappandomi a quanto si vede nelle nostre povere chiese di paese, dove cambiat su santu ma sa cadira est sempri sa propria, io penso che quando si affermò il Dio "geloso" di Mosè stravolgendo d'un colpo credenze acquisite, il contorno del cerimoniale sia rimasto comunque praticamente invariato.
Allora, rapportandomi al Quarto Vangelo, dove Luce e Tenebre la fanno da padrone, mi pare di poter facilmente immaginare come il sacerdote penetrasse nel buio della chiesa-nuraghe la sera del terzo giorno antecedente, a significare la propria morte, perché potesse tornare fra i "vivi" il mattino del terzo giorno, quello che coincideva appunto col solstizio, configurando in tal modo la propria resurrezione.
E siccome tutto il mondo è paese, non dubito che il risorto venisse fuori raggiante, invitando qualcuno a testimoniare la realtà del "miracolo", né più, né meno di come usa l'arcivescovo con l'ampolla del sangue di San Gennaro.
Anzi, per meglio dire, come fece ancora più platealmente Gesù col suo amico Lazzaro di Betania, fratello di Marta e di Maria, così com'è raccontato nel Vangelo di Giovanni.
Come a dire che noi "uomini scientifici" del terzo millennio, consumiamo gli stessi riti dei nostri avi nuracini: abbiamo forse mutato alcuni nomi e alcune parole, ma il tono del nostro canto è rimasto invariato.

Gigi Sanna ha detto...

Aba. Due parole in 'suspu' ( in lingua non facilmente decifrabile). La PP è attiva più che mai. Ricordi l'anonimo che aveva risposto in sassarese al post di Gianfranco Pilloni sul 'ciondolo di solarussa'? Credo (radio fante) che siano lì a frugare perchè da quel momento nasce il piccolo movimento pornologico. Un movimento che però ha radici antisardiste irriducibili. Di sinistra. Quindi anche politiche. Speriamo di poterli ammirare tutti questi 'balentes'! Pare che siano anche 'figli di papà'

Scusa, Direttore. Ma forse tu, proprio tu, capirai!

Gigi Sanna ha detto...

Mentre terminavo l'articolo mi chiedevo quello che mi chiedo da tempo. I capi 'nuragici' del VII-VI secolo sino ad Amsicora (non dimentichiamoci che la sua famosa moneta,lo statere aureo, riprende la simbologia antica del nuraghe con il sole, il toro e la bipenne) in che modo sono ancora 'nuragici'? L'ideologia religiosa nuragica da quando aveva perso di vigore anche nella politica? Forse dalla sconfitta dei Sardi da parte dei Cartaginesi? O da prima ancora? Come era la Sardegna dal punto di vista politico tra il secolo VIII e la fine del sesto secolo a.C.? Era dominata dai Re, come l'erodoteo Argantonio del Tartesso, e non più dai Giudici? Se così fosse abbiamo una storia che corre quasi pararallela a quella biblica. Prima i Giudici e poi i Re. Quello che accadeva in Palestina accadeva forse anche qui? Ci vorrebbero però documenti, molti di più di quelli che oggi abbiamo, per dipanare la matassa. Certo è che in questo tempo i cosiddetti Fenici c'entrano poco o nulla. Mercanti, come tanti altri. Sembrano altri i soggetti della storia dell'Isola che riguarda i tre secoli prima delle due battaglie: quella vinta dai sardi (non so ancora quanto 'nuragici')e quella di qualche decennio dopo vinta dai Cartaginesi.
Comunque, il post vuole essere soprattutto un contributo per la conoscenza di quell'immagine luminosa solstiziale che non credo abbia rivali al mondo. Bisogna che ci battiamo tutti per fare pubblicità alla scoperta del Gruppo del GRS.

bentuesusu ha detto...

shar-dinna = dhe luke dinna.
Oggi, ancora di più credo che la storia di questa terra, sia la storia della mamma prediletta dai popoli che la elevarono al rango di santa.
basta guardarsi intorno per capire ciò che gli antichi fecero di questa isola, uno scrigno della beatitudine.
se si scoprisse che tutti i nuraghi, i quali, gli odierni abitanti hanno deciso di distruggere, fossero delle macchine per rappresentare la divinità massima, convogliando con precisione la luce del sole per descrivere e scrivere graficamente il dio amato e venerato allora si che sarà dimostrata la santità di questa terra.
Sido-(Sidon?), il dio e la terra che i celti veneravano e ponevano a sud, Gigi cosa sai e cosa pensi di questo dio?
Secondo te, quali altri nomi avrebbe avuto sa Sardinna?
Sai che i celti chiamavano Ba-na-ri il matrimonio tra la terra e il dio generoso e fecondo e che Trau ancora oggi in Germania indica il matrimonio?
Chiedo venia per le tante domande e vi auguro un anno nuovo felice e prospero a tutti voi che ci fatte cosí tanti e bellissini regali.
Gianni

Maria Teresa Porcu ha detto...

è impressionante la profondità che si spalanca dalle vostre indagini: da ultimi, non dotti, dimenticati dalla Storia a interpeti e destinatari di un messaggio "divino" celato ai dotti... ultimamente sono stata in campidano e quella terra fertile, che si stendeva all'orizzonte senza altro limite che il cielo, mi ha fatto pensare che gli antichi viaggiatori abbiano veramente trovato una patria accogliente dopo il lungo peregrinare sul "mare infecondo"...
scusate la citazione omerica ma la poesia non è razzista, non ha confini e se ne ride delle polemiche...
grazie ancora per il vostro impegno