venerdì 2 marzo 2012

Quel giorno che trovammo la "rotella"

di Riccardo Pinna

Nel 1986 mi trovavo Palmavera al seguito di una studentessa della facoltà di lettere dell'università di Sassari. Mi fu presentato il Prof. Moravetti che mi diede il permesso di curiosare in giro. Furono ritrovati diversi oggetti tra cui anche questa famigerata rotella o fusaiola. Fu recuperata a ridosso del muro esterno della capanna adiacente verso sud a quella cosiddetta delle riunioni. Sono sicuro al 99,99 per cento, questo oggetto presentava la stessa frattura o scheggiatura della foto postata, tanto che in quel momento immaginai un bambino nuragico che gettava la fusaiola dalla cima del nuraghe e la mamma che la cercava per tutti i viottoletti del villaggio; pensai anche agli sculaccioni che si prese il bambino (sculaccioni nuragici, va da sè); non poteva solo redarguirlo, i nuragici non parlavavo.
Vidi l'oggetto da meno di un metro di distanza, se scritta c'era non poteva essere notata causa terriccio rossastro che copriva la superficie, si notava però il buco al centro e la scheggiatura; sembrava pietra ben levigata, come un ciottolone. L'oggetto non fu pulito accuratamente, fu riposto in un contenitore di legno, e successivamente portato via e credo messo nel bagagliaio di una autovettura.
Il Prof. gli diede uno sguardo soddisfatto ma mezzo deluso come un po' tutti che ci aspettavamo un bel bronzetto di quelli con le corna lunghe nell'atto di scoccare la freccia: invece niente. Chi può aver notato la scritta può essere solo chi ha pulito l'oggetto che ripeto non è stato fatto in loco. Bisogna vedere quante fusaiole come questa sono state trovate a Palmavera (anche negli scavi degli anni successivi, quante sono esposte sempre di questa stessa fattura al museo Sanna. La scritta è falsa? Chi aveva interesse ad organizzare uno scherzo che avrebbe avuto effetto dopo 26 anni o forse mai? Se volessi fare uno scherzo di questo genere la scritta la farei sparire, non apparire. Belfagor si è trasferita al museo Sanna? Perché poi una falsa scritta su una fusaiola e non su un bel vasetto o un incensiere o altro oggetto ben più interessante?
I sardi nuragici tutti architetti e ingegneri e tutti dotati di una memoria infallibile? Mi immagino il capo nuragico spiegare agli operai a grugniti e a gesti il sistema di costruzione di un nuraghe, nessuno che prenda appunti? O che il capo non scrivesse col dito sulla sabbia o meglio con un pezzo dicarbone su un foglio di sughero così che se lo potessero portare in giro più facilmente? Con lo stesso sistema scientifico adottato da chi sostiene che i nuragici non scrivevano potrei dimostrare che in nuragici, oltre a non scrivere, non camminavano.

5 commenti:

Maria Teresa Porcu ha detto...

questo è come don ferrante che dimostrava che la peste non esiste e ne moriva...
a volte è proprio la rotella che non gira al momento giusto che fa inceppare l'ingranaggio...

richard ha detto...

la mia affermazione sulla mancanza di deambulazione dei nuragici voleva solo essere una provocazione ironica. comunque mi chiamo Riccardo Pinna, non "questo".

Maria Teresa Porcu ha detto...

questo non era riferito alla persona, ma al tipo di ragionamento... mi dispiace per il fraintendimento, volevo solo continuare su un tono ironico e non critico, mi scuso se si è offeso

richard ha detto...

no gentile Signora, non mi sono offeso, piuttosto sono io che mi scuso con Lei, non avevo capito il tono del suo intervento. amici come prima?

Maria Teresa Porcu ha detto...

certo, grazie della risposta